martedì 1 maggio 2012

Mi basta il tempo di morire

Tu non mi resisti.
Continui a ripetermelo in tutti i modi.
Ma non è necessario tu me lo dica a parole.
È assolutamente evidente.

Siamo fuoco che arde.

Quanta fatica facciamo a tenerci lontani?
Quanta ne sto facendo io? Cazzo.

Ma perchè poi?

La lista di motivi che abbiamo fatto la settimana scorsa è stata destabilizzante...

Un mare di motivi buoni per stare insieme, amarci, scopare, vivercela.

Finchè ce n'è.
In preda a entusiasmo, eccitazione, follia.
Distruggerci di piacere.
Distruggerci di dolore.
Esplosivi, come solo noi sappiamo essere.

Un unico motivo per stare lontani.

Qualunque essere sano di mente sceglierebbe.
Sì o no.
Con tutte le conseguenze del caso.

Ma io e te abbiamo un problema etico.
Abbiamo l'etica di un bambino di 5 anni che punta i piedi a terra.
La stessa, identica, stronzissima, etica.

Quella che ci fa scegliere il no.
Ma non ci fa mantenere fede a questo no.
No. Non abbiamo nessuna intenzione di prenderci carico delle conseguenze del no.

Ci piace troppo il sì per rinunciarci completamente.
Ma nemmeno del sì vogliamo prenderci le conseguenze.

E viviamo a metà.
Stiamo in bilico sul filo del rasoio.

Diciamo una cosa.
E ne facciamo un'altra.
Salvo poi convincerci che non è successo niente, è tutto a posto.

Così il tempo passato insieme diventa un'avventura stile Tomb Raider.
Non sappiamo mai se ne usciremo vivi.
Anneghiamo insieme nel delirio di adrenalina.
Ci facciamo mangiare dall'eccitazione.
Alla ricerca di un farmaco che segni l'epilogo di questa malattia.

Ma tu sei la cassa di risonanza dei miei brividi lungo la spina dorsale.
Aspetto con ansia l'istante in cui morire nuovamente tra le tue braccia.

Non dire no. Prendi tutto quello che ho.
Lo so che ami un'altra. Ma che ci posso fare.
Io sono disperata, perchè ti voglio amare.

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